cibi-scaduti-890x570

«Da consumarsi entro» o «da consumarsi preferibilmente entro». Per gli italiani, o almeno per metà di loro, sono solo indicazioni di massima: un’indagine Coldiretti che si basa sui dati Eurobarometro dello scorso mese rivela che il 55% degli intervistati ammette di mangiare cibi scaduti. 11 su 100 decidono che cosa fare di un prodotto oltre la data a seconda del tipo di alimento. Sono solo 32 che preferiscono gettare i cibi scaduti (il 2% che rimane non ha risposto).

Sulla pasta, gli italiani sono molto «elastici»: solo 30 su 100 è disposto a gettare l’intera confezione, se la data di scadenza è passata, mentre gli altri 70 cucinerebbero anche gli spaghetti scaduti, se il loro aspetto fosse ancora buono.

Ma Coldiretti mette in guardia gli italiani: è importante distinguere tra le diciture «da consumarsi preferibilmente entro» o «da consumarsi entro». Nel primo caso la data di scadenza è quella fino alla quale il prodotto conserva le sue proprietà organolettiche, gustative o nutrizionali, se ben conservato, ma se lo si mangia dopo non ci sono rischi per la salute. Il discorso è diverso nel secondo caso: la data di scadenza diventa una indicazione importante per la sicurezza, e non rispettarla può comportare rischi per la salute.

Eppure, secondo l’indagine, il 20% degli italiani sarebbe disposto a consumare lo stesso il cibo scaduto, e il 27% si riserverebbe di decidere caso per caso.

Fonte: www.lacucinaitaliana.it